Vi sono alcuni reati perseguibili solo se la persona sporge atto di querela alle autorità giudiziarie. In cosa consiste e come si presenta: scopriamo di più!
La querela è un atto con il quale un soggetto, la persona offesa, dichiara la volontà di voler perseguire in ordine a un fatto di reato, procedibile solo a querela.
TERMINE, QUERELANTE E DOVE SI PRESENTA
Generalmente, il termine entro il quale presentare querela è di tre mesi dal giorno della notizia del fatto di reato ma in ipotesi particolari, come ad esempio il revenge porn o lo stalking, il termine è aumentato a sei mesi.
La querela può essere proposta personalmente dalla vittima ovvero dal suo procuratore speciale.
FORMA DELLA QUERELA
La querela è un atto a forma libera. Questo significa che non è richiesta alcuna formula sacramentale e non è prevista alcuna manifestazione esplicita di perseguire gli autori del fatto. Per presentare querela è sufficiente proporre una dichiarazione:
- orale: la dichiarazione è trascritta su un verbale che dovrà essere sottoscritto dal querelante o dal suo procuratore speciale.
- scritta.
CONTENUTO
Il querelante deve esporre i fatti senza indicare quale reato sia configurabile. Nella presentazione della querela, è fondamentale attestare la data e il luogo della presentazione. Qualora la querela è spedita a mezzo posta, è considerata la data di ricezione da parte dell’autorità che la riceve. Nel caso in cui manchino la data e il luogo, la querela è improcedibile.
DOVE SI PRESENTA
La querela deve essere presentata al Pubblico Ministero o all’ufficiale di polizia giudiziaria ovvero a un agente consolare all’estero.
QUERELA PRESENTATA: COSA SUCCEDE
A seguito della presentazione della querela, l’autorità giudiziaria, avendo conosciuto della notizia di reato, procede a condurre indagini sui fatti di reato. Si raccoglie ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto e all’individuazione del colpevole, seguendo le direttive del PM.
COSA FA LA POLIZIA GIUDIZIARIA
Nel caso in cui la querela è sporta contro ignoti, la polizia giudiziaria procede a individuare l’autore del reato.
Se, invece, la querela è sporta contro persona nota, questa diviene «indagato», in quanto la polizia giudiziaria procede a indagare per reperire elementi che possano supportare (o non) la tesi accusatoria.
La polizia giudiziaria procede all’identificazione della persona nei cui confronti sono svolte le indagini e delle persone che possono riferire su circostanze rilevanti per la ricostruzione dei fatti.
COSA SUCCEDE ALL’INDAGATO
La polizia potrebbe chiedere al convocato un prelievo di capelli o saliva, anche coattivamente, senza il consenso dell’interessato. Inoltre, il convocato deve eleggere domicilio per le notificazioni che dovrà ricevere e nominare un proprio difensore di fiducia.
Dopo che la persona indagata ha nominato il proprio difensore, la polizia procede a fare domande per assumere «sommarie informazioni» sempre in presenza dell’avvocato. La polizia può assumere anche dichiarazioni spontanee da parte dell’indagato, cioè dichiarazioni che questi rende di sua iniziativa. Le dichiarazioni spontanee, tuttavia, non sono utilizzabili in procedimento.
DOCUMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA
La polizia giudiziaria annota tutte le attività svolte e le modalità seguite in un documento, redigendo verbale degli atti di denunce, querele, istanze, sommarie informazioni rese, dichiarazioni spontanee, informazioni assunte, perquisizioni e sequestri, operazioni, atti compiuti.
COSA FA IL PUBBLICO MINISTERO
Durante la fase delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero (PM) svolge tutte le attività necessarie per poter decidere se esercitare l’azione penale, cioè di avviare un processo penale nei confronti dell’indagato, oppure chiedere l’archiviazione.
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