I “rave party” diventano reato e per chi vi partecipa o li organizza sono previste sanzioni molto severe. Ecco cosa prevede la norma!
Lo scorso 31 ottobre 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162 in tema di “Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali“. Con il decreto-legge, che è entrato in vigore lo scorso 1 novembre, è stato previsto un nuovo reato rubricato «Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica».
La nuova fattispecie, disciplinata all’articolo 434bis del codice penale, è il frutto di un lavoro avviato dal Viminale già nei mesi precedenti, durante l’Esecutivo Draghi, ma che non era riuscita ad ottenere approvazione da parte della precedente composita maggioranza di Governo.
Cosa prevede la norma
L’articolo 343bis prevede quanto segue:
«L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica.
Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000.
Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita.
È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione».
Con la norma, si punisce l’invasione dei terreni finalizzata a raduni di oltre 50 persone che possano mettere in pericolo sicurezza, salute e incolumità pubblica. Il bene giuridico tutelato è, quindi, l’ordino pubblico.
Sanzioni, confisca e intercettazioni
Il reato punisce con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000 chi organizza o promuove rave party. Pertanto, il reato è di competenza del tribunale monocratico.
La pena detentiva, superiore ai 5 anni, consente l’effettuazione di intercettazioni, ai sensi dell’articolo 266 del codice di procedura penale, in quanto rientrante nell’ipotesi di cui al comma 1, lett. a), cioè nei delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni.
La norma prevede, inoltre, la confisca di tutte le cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione.
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