È tornato ad essere oggetto di dibattito il diritto di voto ai sedicenni in Italia. Una proposta che trova larghi consensi tra i partiti ma che non mette d’accordo tutti.
Ad oggi, la Costituzione italiana riconosce, ai sensi dell’articolo 48, il diritto di voto a tutti i cittadini, uomini e donne, che abbiano compiuto la maggiore età. Tuttavia, per l’elezione del Senato della Repubblica è necessario aver compiuto i 25 anni di età.
In Europa e nel mondo vi sono già dei Paesi in cui è attribuito il diritto di voto ai sedicenni. Si tratta di Austria, Grecia, Malta e Ungheria, Argentina, Brasile, Nicaragua ed Ecuador.
Cosa si può fare a 16 anni
Dare il diritto di voto ai cittadini che hanno compiuto 16 anni potrebbe rappresentare un’opportunità. A 16 anni, infatti, il nostro ordinamento prevede che il soggetto si possa considerare maturo per essere titolare di taluni diritti e obblighi.
A 16 anni, infatti, i giovani possono richiedere in tribunale di contrarre matrimonio. Tale richiesta è accordata se il giudice accerti la maturità psichica e fisica del richiedente e la fondatezza delle ragioni.
A 16 anni, inoltre, è possibile iniziare a lavorare. Termina, infatti, il periodo di obbligo scolastico previsto dai 6 ai 16 anni.
Se emancipati, il 16enne può essere autorizzato a esercitare l’attività di impresa commerciale. Anche in tal caso, però, sarà necessario il parere del giudice e l’autorizzazione del tribunale.
A 16 anni si può procedere al riconoscimento del figlio naturale, eventualmente avuto.
A 16 anni si può guidare un motociclo già da due anni, con il rispetto delle regole del Codice della strada.
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